Rinaldo Cigolla

Rinaldo Cigolla

Rinaldo Reinhold Cigolla nasce a Vigo di Fassa il primo novembre 1934. Figlio di Otto e Angelina Deville, a cinque anni si sposta con la famiglia a Canazei, dove il padre costruisce un piccolo albergo. è vispo e attento alla natura con la quale stabilisce fin da subito un legame profondo e irrinunciabile: fa il pastore e il bosco, le montagne, i laghi e i profumi della sua terra sono per lui risorsa e scuola. 

Dal 1948 al 1954 frequenta la Scuola d’arte di Moena diretta dal Professor Cirillo Dell’Antonio Bora, figura chiave per l’artista. Contestualmente entra nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di stato di Moena e prosegue l’attività agonistica. La sua vita si divide tra arte, neve e professione di poliziotto. Ancor prima dei trent’anni si proscioglie: sposa Tiziana Dellantonio e ha due figli, Igor e Anastasia, che accompagna nel mondo della neve insieme ad altri giovani.

Neve e arte rimangono dei capisaldi fondanti e proseguono in equilibrio: modella sciatori spericolati, ma continua la ricerca spirituale dedicandovi opere di natura religiosa; valorizza le tradizioni, ma crea anche cavalli e ninfe uscite dalle leggende. Dal legno si muove verso altri materiali che gli consentono di spingere la sperimentazione formale: plastilina, cera che diventerà bronzo e poi marmo, del quale lo affascina il candore assoluto e la morbidezza della lavorazione.

I numerosi viaggi di studio in tutte le capitali europee si intrecciano con lo studio entusiasta dei grandi maestri dell’arte da lui più amati, da Michelangelo a Canova fino a Rodin. Sulle loro tracce continua a lavorare ai suoi temi, implementando la ricerca con lo studio del Carnevale e le allegorie delle maschere.

Molteplici committenze lo vedono lavorare a progetti monumentali: nascono opere da installare sul territorio del Trentino-Alto Adige, che insieme danno vita ad un percorso creativo en plain air, un racconto della possibile armonia tra uomo, processo creativo e territorio: Ondina nel lago di Carezza, la Ninfa di Trauttmansdorff, l’Egetman, il monumento Fonti di vita, Maria Piaz Dezulian, solo per citarne alcuni.

Si fa conoscere nella sua terra ma anche in numerose città in Italia e all’estero dove espone in mostre sia personali che collettive (Moena, Cavalese, Piné, Caldonazzo, Trento, Rovereto, Selva di Val Gardena, Cortina, Pordenone, Venezia, Firenze, Monaco di Baviera, Wiesbaden).

La passione per la ricerca e lo studio lo accompagnano anche negli anni della grande maturità. Si spegne  il 20 agosto 2020.